TECUM- App Avvento

TECUM
Una App per pregare in questo Tempo di Avvento.
Per questo periodo, la cabina di regia della visita pastorale alla città propone un semplice strumento per la preghiera, da vivere in famiglia, ma in comunione con tutte le parrocchie.
L’app TECUM, su cui ogni sera alle 18, a partire da domenica 3 dicembre, verrà caricato un breve audio del vescovo Marco, con una preghiera da recitare prima della cena.
L’app sarà disponibile da sabato 2 dicembre, sia su Play Store per Android che su App Store per iOS.

 

Incontro del Vescovo Marco con chi svolge il ministero del lettore

La sera di giovedì 30 novembre il vescovo Marco ha incontrato nella chiesa di Sant’Orsola i fedeli che svolgono il ministero del lettore nelle parrocchie di Mantova.
L’incontro è iniziato con una riflessione del vescovo su quanto narrato nel Libro del profeta Geremia, a proposito del senso delle azioni del Signore nei confronti del suo popolo. Dio non scarta nulla del suo lavoro, ed è sempre pronto a dare una nuova possibilità a ciò che sembra perduto. Perché agli occhi del Signore nulla è privo di significato, ogni cosa contribuisce ad un bene più grande.
Uno spunto prezioso per ragionare sul senso del servizio che svolgono i lettori: niente è superfluo nella liturgia, neanche i dettagli. Dunque, l’annuncio della Parola all’assemblea richiede metodo e certi accorgimenti, non per “ingessare” la funzione (rischio a cui occorre porre attenzione sempre) ma per restituirne la sacramentalità.

La Scrittura non è un qualunque testo letterario, non basta saper leggere bene, e il lettore non parla per sé.
Per queste ragioni il vescovo Marco esorta le comunità ad organizzare formazioni per i lettori. Senza dubbio occorre formazione spirituale: per approfondire, meditare ed accogliere in se stessi la Parola nella propria vita, rendendo testimonianza a Gesù. Accanto a questo occorre anche una formazione liturgica per valorizzare adeguatamente la sacralità della Parola. Quindi una formazione che permetta di apprendere e allenare diversi aspetti liturgici, alcuni dei quali sono stati ricordati dal vescovo.
Si citano ad esempio il linguaggio del corpo utilizzato, l’uso della processione introitale, l’attenzione alla collocazione dell’ambone e l’importanza del decoro.

Giornata Mondiale della Gioventù

Domenica 26 novembre, giorno della Solennità di Cristo Re, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Gioventù. Per l’occasione il nostro vescovo Marco, ha dedicato la giornata per incontrare e ascoltare i giovani della città, in particolare educatori e scout.


Attualmente nella città di Mantova le principali realtà che si occupano di animazione e educazione alla fede di bambini e adolescenti sono i tre gruppi AGESCI (Mantova 1, 7 e 10), i gruppi giovanili dei singoli oratori e l’associazione Generazione Hub che raccoglie questi ultimi. Per l’occasione sono stati invitati capi scout e educatori alla messa delle 11 in San Barnaba celebrata dal vescovo Marco.

Una celebrazione che è sembrata quasi una festa visto il gran numero di giovani e bambini presenti anche offrendo servizio.


Dopo la celebrazione si è tenuto negli spazi dell’oratorio dei momenti animati dedicati al tema “Il nostro sogno di Chiesa”. Quali sono gli aspetti che più apprezziamo della Chiesa a Mantova? E quali cose vorremmo fossero diverse o migliorate?
Su questo si sono interrogati educatori e capi scout.
In particolare durante il pranzo, organizzato dai volontari di Ognissanti e San Barnaba, ai giovani è stato chiesto di dibattere su una domanda in particolare: su che cosa la Chiesa deve investire di più? Ogni tavolo ha prodotto riflessioni e opinioni in seguito condivise di fronte al vescovo.
Sono diversi i temi ricorrenti emersi, segno del fatto che sono sentiti in modo trasversale da educatori e scout di varie età. In particolare ad essere sentito è il bisogno di una formazione pastorale più condivisa, il desiderio di potere usufruire degli oratori, come spazi accessibili dai giovani, e la forte volontà che queste diverse realtà (scout e educatori) hanno di conoscersi e condividere di più momenti assieme. Proprio per questo il vescovo Marco ha proposto di cominciare una nuova tradizione: che a Mantova il giorno della Solennità di Cristo Re diventi anche la giornata in cui i gruppi parrocchiali e scout si incontrano e condividano assieme riflessioni spirituali e momenti di convivialità.


La responsabilità in mano a coloro che si occupano di bambini e adolescenti oggi è particolarmente importante. L’isolamento vissuto durante l’emergenza Covid, le ansie dovute alle notizie riguardanti la crisi climatica e lo sconforto causato dai racconti delle guerre in corso: come ha voluto far presente a tutti Roberto Melli, insegnante del Liceo Scientifico Belfiore, presente all’incontro come volontario, tutte queste cose hanno portato un grande senso di smarrimento e disillusione agli adolescenti di oggi. Sta qui la grande responsabilità di educatori e scout: fare quanto è possibile per trovare un senso alla vita dei ragazzi e ragazze di oggi.
Anche per questo, il vescovo Marco ha invitato i giovani di parlare con chi è adolescente di educazione affettiva ed emotiva. Le notizie di questi giorni ci rammentano quanto sia ancora tristemente radicata nella nostra società una cultura del possesso e della violenza sulle donne, e per questo i cristiani devono reagire mostrando la bellezza delle relazioni rette dall’amore vissuto come dono.
Il prossimo appuntamento per educatori e capi scout è il 7 dicembre nella parrocchia di Sant’Andrea per l’incontro “Come essere educatori cattolici oggi?”

Visita al Conservatorio “Lucio Campiani”

Oggi 22 novembre il Vescovo Marco ha fatto visita ala conservatorio “ Lucio Campani”.
Ad accoglierlo al suo arrivo erano presenti il presidente M. Fermi Giordano, il direttore M. Gianluca Pugnaloni, il vice direttore M. Gabriele Cosmi, il direttore di amministrazione dott.ssa Paola Azzara’ , il direttore di segreteria dott. Romeo Lioce ed il rappresentante degli studenti Giacomo Leali.

La visita ha interessato il museo, l’auditorium, la biblioteca, la sala del coro e per finire la sala dell’organo dove alcuni allievi e professori hanno omaggiato il Vescovo con l’esecuzione di alcuni brani.
L’allieva Enrica Balasso ha cantato un brano di Alessandro Grandi- Cantabo Domino.
L’allievo Jacopo Andreili ha suonato un preludio di Bach in sol minore.
Il maestro Luca Truffelli ha suonato un sinfonia di Bach dalla cantata n 156
Ed infine il maestro Adriano Dallape’ ho suonato Fantasia di Johann Christian Kittel (allievo di Bach).

 

Il Vescovo ha ringraziato tutti per la calorosa accoglienza.

”La vita è musica e la musica è vita. La musica ci insegna a saper ascoltare, l’arte e la musica contribuiscono all’umanizzazione della società.Oggi tutti vogliono possedere qualcosa, ma la musica non si può possedere ma solo contemplare.”

Prima di congedarsi ha benedetto il conservatorio e le persone presenti.

Una comunità che si fa prossima

Nel pomeriggio di domenica 19 novembre 2023 – presso il teatro di S. Maria del Gradaro – si è svolto l’evento “Una comunità che si fa prossima: un impegno comune per il tempo di oggi”, aperto alle diverse associazioni di volontariato e di servizio sociale.
Il vescovo Marco ha ribadito che il compito di un vescovo è quello di benedire, perciò di evidenziare il bene.
A fronte delle testimonianze di servizio e di assistenzialismo raccontate, Mantova si rivela essere una città attenta, pronta ad accogliere gli svantaggiati e a donare vita nuova, grazie anche alle 600 associazioni presenti in città, a dimostrazione del fatto che il volontariato è una delle grandi risorse italiane.
Il nostro rischio oggi, come cultura occidentale, è la sterilità: percepiamo un occidente stanco, crepuscolare. Ma se siamo capaci di dare futuro a qualcuno, rinnoviamo anche noi stessi, creando così una comunità forte, resiliente, che sa prendersi a cuore detenuti, immigrati, indigenti, soli, fragili… Non possiamo far finta di niente davanti alla marginalità sociale.
Chi sarà il popolo italiano fra dieci/vent’anni? Il meticciato è stata una fortuna che ha implementato la genialità italiana. I fenomeni di melting pot – se accompagnati – daranno sempre più frutto, grazie alla fusione di diverse idee, razze e culture. Ora viviamo anche una forte emigrazione di molti italiani all’estero (6 milioni) che purtroppo impoverisce il nostro territorio. Per quanto riguarda la questione dell’immigrazione, solo uno su dieci si ferma in Italia. Si auspica che tanta burocrazia venga snellita e velocizzata per integrare e favorire l’inclusione, regolando comunque il flusso migratorio.
Rispetto alle logiche di inclusione, il vescovo chiede di non usare più il termine “extracomunitari”: non possiamo pensare a qualcuno al di fuori della comunità. Avendo visitato tante scuole e numerosi luoghi di lavoro, ha potuto constatare che sono veri e propri laboratori di integrazione e di promozione con l’intento di offrire strumenti linguistici e culturali.
Il vescovo visita il nostro carcere circa tre volte all’anno. Fra i detenuti trova pochi mantovani: questo spiega perché forse è una realtà così poco attenzionata. Ma ultimamente ci sono stati vari interventi di bonifica ambientale e igienica insieme a una serie di percorsi accompagnatori culturali e di animazione per i carcerati. Il vero problema è il post carcere, il reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo. Caritas è già attiva su questo tema, tuttavia si auspica che ci sia una maggiore interazione con la città.
Siamo chiamati ad ascoltare e ad accogliere, altrimenti le povertà si moltiplicheranno.
Tutti gli interventi sono importanti, però tutta questa beneficienza deve diventare benevolenza, segno di solidarietà, condivisione, dignità, fraternità, possibilità di incontrare le persone e di creare legami.
Con l’avvio della visita pastorale, il vescovo ha ricordato ai presenti di essersi recato a benedire l’ex palestra del seminario, adibita a dormitorio. Avendo trovato le brandine poco convincenti, vuole provare a chiedere ai fedeli se, durante la S. Messa della notte di Natale, desiderano fare un’offerta a favore di chi alloggerà in questo spazio rinnovato: oltre a un tetto, dare anche un letto.

Veglia di preghiera – San Pio X

Venerdì 17 novembre 2023, presso la chiesa di San Pio X, si è tenuta la veglia di preghiera serale “Hai messo un seme di felicità”.

La celebrazione ha avuto come fulcro di meditazione il mistero della visita di Maria a Elisabetta con l’invito a ricomporre in unità la vita delle nostre comunità – spesso separate – e a riconciliarci fra noi.

Il vescovo Marco ha strutturato la veglia sulla composizione dell’opera che raffigura l’incontro tra Maria ed Elisabetta (“Visitazione” di Arcabas) in sei momenti.

 

  1. LA VITA AL CENTRO

Si è iniziato a costruire la parete dalla fila centrale del dipinto: i grembi gravidi delle due donne e le croci dei figli. Hanno presentato i quattro teli i rappresentanti di coloro che hanno il ministero di generare.

Oltre alla vita biologica esiste un altro livello di vita: un germe divino abita dentro di noi. A questo si sovrappone la croce che con dolore e fatica genera vita. I grembi gravidi sono il Signore Gesù e il suo testimone: è l’immagine di una Chiesa generativa. Il vescovo ci invita a prenderci cura dei cammini delle nostre comunità per custodire la forza spirituale dei fedeli.

  1. LA VITA SI COMUNICA

La vita che pulsa in Maria ed Elisabetta risplende negli sguardi e si comunica attraverso le loro parole. Hanno presentato i tre teli della prima fila del dipinto coloro che hanno un ministero di annuncio nelle comunità.

I nostri corpi, i nostri sensi sono fonte di comunicazione. Mettersi in ascolto dell’altro significa fare spazio dentro di sé. La parola può edificare, tuttavia ha anche il potere di distruggere. La nostra bocca sia quindi pronta a dire bene, disposta a benedire.

A volte con lo sguardo possiamo veicolare più delle parole; attraverso uno sguardo possiamo capirci senza parlare.

Siamo chiamati a curare la comunicazione fra noi poiché da questa nasce la comunione.

  1. LA VITA GENERA COMUNIONE

La vita donata di Dio diventa abbraccio e crea contatti e legami. Hanno presentato i quattro teli della seconda fila coloro che hanno un ministero di accoglienza e di consolazione.

Maria condivide con la cugina Elisabetta il segreto dell’annuncio dell’angelo. È importante appoggiarci sulla fedeltà poiché gli altri sono un segno di Dio fra noi. Questa fiducia ci fa apprezzare i legami umani sia per raccontare le nostre esperienze spirituali sia per sostenerci. Tale fiducia è come un abbraccio che ci mette in contatto, ci stringe, ci fa andare oltre gli schermi dei computer e dei telefoni.

Siamo creature a immagine di Dio se sappiamo accogliere lo Spirito nel nostro cuore. Si realizzino relazioni personali mediante il dono dello scambio, della disponibilità, dell’accoglienza, al di là della strumentalità. Ci serve tempo – come Maria che rimane per tre mesi a casa di Elisabetta – per essere fratelli e sorelle.

  1. LA VITA ESULTA!

Celebriamo il dono della vita di Dio come i corpi delle madri hanno esultato e danzato. Hanno presentato i quattro teli della quarta fila coloro che hanno un ministero a servizio della liturgia.

Maria ed Elisabetta danzano di gioia ed esultano cantando il Magnificat: percepiscono Dio grande dentro di loro. Anche noi siamo chiamati a festeggiare, soprattutto all’interno della messa domenicale. Non siamo noi i protagonisti, ma siamo coloro che partecipano alla resurrezione del vero protagonista, Gesù.

Il vescovo ci esorta a essere persone creative per realizzare un’atmosfera emozionale di appartenenza con l’augurio di saper vivere il servizio con gusto. Solo così impareremo a servire mettendo a disposizione il nostro tempo e le nostre energie con vero cuore.

  1. LA VITA CAMMINA

Portiamo il dono della vita nel mondo con il passo deciso di Maria. Hanno presentato i quattro teli della quinta fila coloro che interpretano forme di missionarietà laicale, servizi alla cittadinanza, di animazione socio-culturale del territorio, di custodia dell’ambiente.

Maria è missionaria, parte in fretta per portare Gesù alla cugina Elisabetta. Questo mettersi in viaggio ci stimola a risvegliare la presenza del Cristo che è in noi. Chi è discepolo diventa anche missionario. Il vescovo sottolinea che non abbiamo una missione, ma siamo una missione in questo mondo. Non è un ornamento, non è un ruolo, ma è qualcosa del nostro essere; significa manifestare il Signore anche nei piccolissimi gesti che compiamo per la comunità. È giunto il tempo di riaccendere lo zelo di far conoscere il Signore.

  1. LA VITA NON ESCLUDE NESSUNO

Nessuno è lontano dal dono di vita: molti assistono nella penombra come Zaccaria, testimone muto dell’incontro di sua moglie Elisabetta con Maria. È stato infine presentato il telo mancante per completare l’immagine apposta sulla parete.

Zaccaria, che in disparte assiste alla scena, ci ricorda che la nostra fede attraversa tante zone di penombra. Lo Zaccaria incredulo che è in ciascuno di noi ci fa dire: “Aumenta, Signore, la nostra fede!”.

Come Zaccaria, tanti di noi sono sulla soglia, allontanati per senso di inadeguatezza, delusione, rabbia, dolore… Perciò siamo mandati verso gli altri, senza innalzare muri, siamo chiamati ad annunciare, a sconfinare – oltre i pregiudizi – per essere strumenti di Dio, desiderosi di fare pace, pronti a benedire.

Il vescovo ha concluso rammentando di fare un segno di croce ogni sera prima di dormire per benedire la nostra città e ha invitato a recitare ogni mattina fino al giorno di Natale la preghiera consegnata ai fedeli a fine celebrazione.

Il Vescovo incontra la pastorale battesimale e i catechisti della città

Oggi sabato 18 novembre nella sala delle Colonne in Duomo si è svolto l’incontro della pastorale battesimale e dei catechisti della città.
Dopo il momento di preghiera, la pastorale battesimale che attualmente è presente solo nella comunità di Sant’Anselmo, ha portato la sua testimonianza. Si è creato un tavolo di lavoro formato da preti e laici dell’unità pastorale Mantova 1, per pensare ad una pastorale battesimale unica per la città. Dove la famiglia che chiede il sacramento del battesimo per il proprio figlio, fa un percorso di fede.
Si è data poi la parola ai catechisti, ogni parrocchia ha portato la sua testimonianza. Il metodo utilizzato, le difficoltà che si incontrano ma anche gli aspetti positivi.
Si è presentato anche il tavolo dell’età evolutiva che ha sostituito l’ufficio catechistico. Al suo interno oltre alla catechesi troviamo quella porzione di comunità composta da tutti coloro che sono coinvolti nell’evangelizzazione. Attraverso sinergie con il mondo della scuola e il mondo della carità contesti in cui la relazione educativa e il servizio arricchiscono il cammino di fede di ciascuno di noi.
Per finire il Vescovo ha dato spunti utili per continuare a camminare. In città ci sono tante parrocchie, ma il cammino di fede è unico e cercando di tornare all’essenziale, bisognerà trovare dei percorsi armonizzati, un modo per camminare assieme.

Messa in Duomo per l’inizio della Visita Pastorale

Domenica 12 novembre 2023, in Duomo, il vescovo Marco ha dato inizio alla visita pastorale alla città presiedendo la messa delle ore 18:30 nella Solennità della B.V. Maria Incoronata Regina di Mantova.
Nell’omelia ha proposto di fare un gesto serale da qui fino al giorno di Natale: un segno di croce prima di addormentarci. Per chi crede, sarà un’integrazione di grazia, per chi non crede, sarà una carezza dolcissima alla propria città. Oltre a esortarci ad affidare a Dio la custodia della nostra città, il vescovo ci invita ad amare incondizionatamente la gente che il Signore mette al nostro fianco. Mediante semplici gesti di attenzione – anche senza accorgerci – saremo al servizio dei più piccoli, saremo uomini e donne di benedizione.

Calendario Eventi

Puoi scaricare da questo link il depliant con il calendario della Visita Pastorale del Vescovo Marco alla città

Il Vescovo Marco in Visita Pastorale nella città di Mantova

Nel periodo che va dal 12 novembre al 24 dicembre, si svolgerà nella città di Mantova la visita pastorale del vescovo Marco.
Ci piace pensare che la visita possa diventare l’ennesima occasione per conoscere meglio la nostra città.
Per riscoprire risorse e ricchezze che lo Spirito suscita nelle nostre comunità come nel territorio in cui viviamo. Le 12 parrocchie della città sono il segno di una storia viva che custodisce il “tesoro” del Vangelo e si sforza di trasmetterlo alle nuove generazioni, nei contesti sempre nuovi e sfidanti della storia. Il sito verrà aggiornato costantemente, per dare la possibilità a tutti di essere informati  ed a partecipare a questo importante evento ecclesiale diocesano e cittadino, in vista di un mutuo ascolto e scambio per il futuro della chiesa e della società mantovana.

LOCANDINA